Per l’anno che verrà non ti auguro:
di rimanere nel sonno di poi,
di rivangare nel futuro passato,
di rimaneggiare ancora le storie altrui,
di rincorrere l’effimera gioia spenta,
di rimescolare gli umori con gli odori,
di rinnovare l’attaccamento alle paure,
di rimpiangere ancora e sempre,
di rinsaldare il morboso patto con la vita,
di rinvangare nell’animo perduto,
di rimpatriare nella mente collettiva,
di rinvigorire il senso del nonsenso,
di rimandare sempre rimandare.
Soprattutto caro amico non ti auguro:
di continuare a non vivere e morire,
di continuare a non sognare e spegnerti,
di continuare a non voler soffrire e non capire,
di continuare a morire ogni giorno ma vivere.
Poesia inedita